Sito Web: come costruire un sito che fa business

Sito Web: come costruire un sito che fa business

Sito Web: come costruire un sito che fa business

Sito Web, chi ce l’ha? Serve davvero per fare business?
Che tu sia un’azienda, un’associazione o un privato che si diletta a dipingere gabbie per fringuelli probabilmente hai (o vuoi) un sito web.
Ma se ti dico “quasi due BILIONI”, a cosa pensi?
“Due BILIONI” è il numero di siti attualmente on line.
(COUNTER)
Giusto per essere precisi qui puoi vedere il numero sei siti online in tempo reale.
Diciamo che, se tu scrivessi il tuo nome su un post-it giallo e poi te lo infilassi in tasca, statisticamente avresti più possibilità che qualcuno lo vedesse.
E allora niente sito web? Tutt’altro.
Oggi il sito web è il primo strumento di business a disposizione di un’azienda.
Ma per fare un sito che funzioni bisogna seguire alcune regole: non basta più essere “on line” per essere visibili ma ci vogliono strumenti, tattiche e – non in ultimo – creatività.
Quali sono le caratteristiche di un sito web che funzioni?
Innanzitutto Responsive: oggi il traffico è soprattutto “mobile”, per questo è necessario che i siti siano “adattabili” ad ogni dispositivo (pc, smartphone, tablet…) per non perderci gli utenti per strada.
Vetrina, interattivo o piattaforma: dal quello più semplice ed economico, a quello interattivo con forum, chat e moduli fino alla più complessa piattaforma di ecommerce, ogni sito web va costruito con le migliori tecnologie di progettazione (HTML, CSS, Javascript, jQuery, PHP e Classic ASP).
UX  DESIGN (User Experience Design): è la somma delle attività strategiche e operative che portano alla costruzione di un sito . “User” è l’utente perché l’esperienza della navigazione deve essere costruita intorno a lui, pena perderlo nel mare aperto del web (o peggio, vederlo salire sulla barca di qualcun altro).
Ecco ad esempio le principali attività che nel BriefingLab, il Team svolge per la creazione di un sito web:

  • Benchmarking online – Studio dello scenario competitivo sui motori di ricerca (saturazione del canale e, in termini qualitativi, studio dei messaggi/contenuti proposti)
  • Branding  – Definizione dell’identità aziendale, che deve emergere da ogni pixel
  • Architettura dell’informazione (dove e quanto dire/rappresentare)
  • Tassonomie, gerarchie, copywriting (come e cosa dire)
  •  Layout, graphics, visual design (la parte delle immagini e video)
  • Programmazione (codice, la struttura che sostiene il resto)
  • CMS, UI (User Interface) cioè il collegamento tra quello che c’è e quello che l’utente vede (e con cui interagisce)
  • SEO: search  engine optimization che tradotto significa “meglio essere gentili con i motori di ricerca”
  • SEM e SEA search engine marketing e search engine advertising: link bulding, adwords, display, remarketing, insomma più o meno la pubblicità ma versione digitale.
  • Monitoring: monitoraggio, tramite piattaforme specifiche, dell’andamento del sito e delle attività correlate di adv, studio del traffico e del percorso dell’utente per ottimizzare la strategia.

Un sito web che funzioni è un piccolo capolavoro di progettazione, ingegneria e creatività.
Dai un’occhiata, in pratica, al risultato di un lavoro come quello che ti abbiamo appena raccontato