Con Umberto Armiraglio, la fotografia è di casa in Briefinglab da vent’anni.
Dalla moda al food, dallo still life alla fotografia industriale, Umberto è un personaggio eclettico, in grado di switchare da un mood all’altro, con un occhio alle richieste del cliente e l’altro nell’obiettivo.
Umberto, foto o video?
Iniziamo con una domanda difficile!
La mia passione originale è la fotografia, ma negli ultimi anni richieste sempre più ripetute in ambito video mi hanno portato ad allargare le mie competenze anche a questo campo. Oggi affianco i video (riprese e postproduzione) alla fotografia in maniera direi naturale e, sai cosa? Mi piace.
Cosa ti ispira di più?
In studio in genere costruisco set per foto di still life, ma anche ambientazioni per foto di prodotto industriale. In esterna seguo volentieri reportage fotografici su location dei più disparati settori industriali. È affascinante ritrarre le persone al lavoro, nella loro realtà di tutti i giorni e anche i macchinari, nel dettaglio e nel funzionamento.
Parlaci della tua liaison con Briefing
Ride.
In effetti è una delle relazioni più lunghe della mia vita.
Lavoro con Briefing da venti anni.
E non ti sei stancato?
Non direi. Certo aiuta il fatto che i soggetti su cui lavoriamo sono sempre diversi. Per settore, per ambito, per richiesta iniziale. Quando fai un lavoro creativo come questo, sei coinvolto h24.
Infatti, dopo aver lavorato per i clienti, mi dedico alle mie esplorazioni artistiche che, solitamente, si trasformano in mostre personali.
Qual è il lavoro che ti è piaciuto di più portare a termine in Briefinglab?
Forse è stato un progetto per un’azienda che ci aveva chiesto di raccontare, con immagini e parole, la loro identità. Il progetto è iniziato dal posizionamento, passando poi per il concept e l’idea creativa. Abbiamo lavorato sulla metafora della musica classica, linguaggio internazionale che non ha bisogno di essere tradotto. Questo era indispensabile per un’azienda che desiderava tratteggiare un’identità corporate comune a filiali sparse in diversi paesi.
Ho fotografato strumenti e oggetti, luoghi, prodotti e persone. Il materiale è stato poi rielaborato in maniera digitale ed il risultato è stato dirompente.
Oltre alla fotografia e ai video, hai altre passioni?
La mia famiglia, ho due bambini: un maschio e una femmina.
E poi la cucina. Mi piace giocare con cibi buoni e salutari per creare contrasti e nuovi sapori.
E poi adoro il rugby.
E per rilassarti?
Il giardinaggio. Il contatto con la natura è sempre una grande fonte di pace.
Ti piacciono anche gli animali?
Assolutamente sì. È in campagna che si svolge gran parte della “horse therapy”.
Attività alla quale partecipo come volontario.
Umberto tra vent’anni?
Avrà un obiettivo fotografico in mano, e un milione di progetti. Proprio come oggi.