Ma si usa ancora fare gli auguri di Natale?

Tra le questioni di gender, religione e festività più o meno accettabili, non è che le persone poi si offendono se li facciamo? O se non li facciamo?

L’evoluzione della società e delle sue abitudini DEVE essere un driver di riflessione per le nostre scelte di marketing. Ed è quanto mai opportuno farlo se stiamo progettando operazioni di mass-marketing o di direct marketing, che per definizione non ci permettono una precisa targetizzazione.

Da considerare c’è:

  • L’effetto positivo, scevro da considerazioni religiose, del ricevere un dono (o un augurio)
  • L’effetto memorabile di un’operazione che fa leva su sentimenti piacevoli e che, magari utilizzando gadget “annuali” come un calendario, possono sostenere la presenza del nostro brand anche terminate le feste

Carta o digitale? O entrambi?

Fatta salva l’eleganza di un augurio cartaceo, brandizzato e valorizzato dalla scelta di materiali innovativi e originali, oggi anche il digitale si presta perfettamente a diffondere i nostri auguri.
Che sia un’immagine o un video, il nostro messaggio dovrà comunque distinguersi e “brillare”.
Se poi decidiamo di unire carta e digital, entriamo nel mondo della realtà aumentata, con tutti gli “effetti speciali” ad essa correlati.

Quindi auguri?

Sì, per noi sempre. E auguri anche al BtoB, perché si festeggia anche li.