Il mondo dopo il Coronavirus

digitalizzazione post-coronavirus

digitalizzazione post-coronavirus

“Non è la fine del mondo. È la fine del mondo che conosciamo”.
A dirlo è Christian Rocca dalle pagine (digitali) di Linkiesta.
Ma non vi spaventate, perché forse possiamo costruire un mondo nuovo.

Lock-down: il conto alla rovescia

Mentre qualcuno, dal divano di casa, fa il conto alla rovescia per la scadenza della quarantena, altri hanno già (amaramente) capito che nei calendari non ci sarà una nuova data per festeggiare la liberazione.
Il lock-down, cioè la quarantena domestica forzata che stiamo sperimentando in Italia, ma che è ormai destino comune a molte nazioni europee e non, probabilmente verrà “ammorbidito” con il calare del numero dei contagi, ma per tornare alla “normalità” ci vorrà tempo. E forse non ci torneremo più.

Dovremo imparare a convivere con nuove regole. Creare nuovi strumenti e imparare a usarne alcuni che (sorpresa!) ci sono già.


Allora pronti? Iniziamo il viaggio nel mondo post-covid19


La Corona Economy

Dal punto di vista dell’economia nazionale l’epidemia (e poi la pandemia) hanno messo in luce alcune criticità nemmeno troppo difficili da immaginare: da un lato le conseguenze del deficit sanitario, dall’altro la necessità di una maggiore economia nazionale (e aziendale) di diversificazione del rischio.
Si deve tentare di ricollocare, nel nostro Paese, uno zoccolo duro di produzioni di sostentamento, e non ci si riferisce solo al settore alimentare, ma anche a quello sanitario e industriale rispondente alla tutela di bisogni essenziali.

La Corona Privacy

Il tema privacy è all’ordine del giorno anche nella nostra vita quotidiana perché “gestione significa controllo”.
Come nel post 11 settembre, nel post-corona abbiamo nuove misure restrittive (controllo della temperatura corporea, tracciamento degli spostamenti).

La Corona Society

Finita la quarantena, abbiamo trovato uno scenario molto cambiato anche a livello sociale.
Sulle prime è stato difficile riconoscerlo perché non aveva l’aspetto desolato e desertico di tante rappresentazioni distopiche alle quali il cinema e la letteratura ci avevano preparati, ma è il mondo delle distanze e il definitivo trionfo del digitale.

I Corona Products

Il “no-human-touch” era già un trend prima che arrivasse il covid19 a consacrarlo.
Il New York Times e il Wall Street Journal avvertono i loro lettori che, tranne il delivery-boy bardato di maschera e guanti, nessun essere umano tocca la copia fisica del quotidiano che viene loro consegnato davanti alla porta di casa.
Amazon e i servizi di food-delivery hanno inserito, nelle loro app, la possibilità di vietare al fattorino di suonare campanello o citofono.

Per limitare e regolamentare i contatti interpersonali stanno piano piano scomparendo le maniglie a favore di porte che si aprono con riconoscimento facciale o digitale (smartphone), spesa e acquisti digitali ci sono recapitati tramite drone, i robot domestici (non sono umanoidi col grembiulino) sono già più delle colf.
Buoni spunti per il re-design di alcuni prodotti, vero?

I Corona Social

In Italia, durante la quarantena, i social media si possono riassumere in due parole: cibo e fake news, ma ora sono un vero luogo di vendita (social selling) e canale professionale di contatto qualificato (LinkedIn).
Ma allora non servivano solo a postare le foto della pizza? Bhè quella c’è sempre.

La Corona Industry nel BtoB

Nel settore BtoB si sono messe in campo fin da subito nuove procedure e nuovi strumenti, naturalmente digitali.
Chi prima ha iniziato, prima è tornato in pari.

CYBER-SECURITY: boom di richieste per garantire che i dati, sospesi nell’etere, non cadano in grembo alle persone sbagliate.

E-LEARNING e SMART WORKING: lavoro e formazione avvengono sempre più a distanza. Si sviluppano e utilizzano strumenti di controllo.

GOOGLE: chi aveva già capito l’importanza di farsi notare da Google avrà un vantaggio non indifferente, ma la corsa a colpi di SEO e SEM è aperta a tutti. La scalata alla SERP avverrà sia a colpi di contenuti ottimizzati che col “ferro pesante” delle Adwords.

WEB-SITE: i siti vetrina si convertono lentamente (ma non troppo) in siti web user-friendly che contribuiscano all’acquisizione e fidelizzazione del cliente.

E-COMMERCE: smettono di essere una scelta opinabile: basta guardare al passato recente e al boom del commercio digitale nell’Asia post-SARS.

ASSISTENZA da REMOTO: non utile, imprescindibile. Nell’era della ridotta mobilità e del “mi serve subito” si prevengono i fermo macchina con l’assistenza di tecnici da remoto che, dall’altra parte del mondo, vedono con i nostri occhi. Gli strumenti? Dalle semplici App per smartphone, ai più sofisticati sistemi di realtà virtuale e aumentata.

AR-VR: appunto. Realtà aumentata e Virtuale nel BtoB sostituiscono lo spostamento dei macchinari nelle fiere, mostrano a clienti e prospect in tutto il mondo i nuovi prototipi, rendono visibile (e comprensibile) il funzionamento di un macchinario che – magari – non è ancora stato sviluppato (3D).

MEETING DIGITALI: niente più convention con diverse persone stipate nella stessa sala, ora ci si incontra nelle chat room private o in eventi digitali in grado di raccogliere ospiti da tutto il mondo. Facile, comodo e low cost. L’unica cosa che vi potrebbe mancare sarebbe il buffet, ma neanche, perché tanto i fritti erano sempre freddi.

SOCIAL SELLING: Linkedin vince tutto, meglio nella versione sales navigator per contattare prospect super-targettizzati.

VIDEO: erano già uno dei piatti forti del menu, oggi diventano un biglietto da visita senza il quale si è giudicati carenti. Emozionali nella versione lunga che racconta l’azienda, grafici per le dimostrazioni di prodotto.

WEBINAR: per la formazione, per la condivisione delle novità di tecnologia, prodotto o servizio e come mezzo per mantenere la fidelizzazione de cliente e ingaggiare uno scambio con i prospect. Già così, la resa supera la spesa.

La Corona Industry nel settore BtoC

Un po’ più avvezzo a parlare il linguaggio digitale, nel BtoC a cambiare sono non tanto gli strumenti quanto il processo di acquisto che, sempre più spesso, verrà concluso on line.

GOOGLE: cresce l’uso di ADS, proprio come nel BtoB, naturalmente con diversi search intent.

BRANDING: da una delle più recenti ricerche gli utenti finali non amano i brand che non si interessano dei loro bisogni. Fiorisce il social listening e il posizionamento valoriale, solo dopo possiamo parlare di vendita.

SOCIAL SELLING: spopola. Il target determina il canale, il canale determina la procedura di vendita. È matematica.

E-COMMERCE: indipendenti solo se siete un brand già ben posizionato, su marketplace, amazon e simili se non stiamo vendendo un marchio ma un prodotto. Venghino siori, c’è spazio per tutti.

VIRTUAL EVENTS: Eventi virtuali? Abbattuti i limiti (non vi stavano stretti?) di spazio e tempo ora gli eventi sono luoghi condivisi nell’etere in cui cresce la spettacolarità e sale l’engagement.

VIDEO: in più formati delle cornici di Ikea, imperversano su youtube, sui social e nei trailer pubblicitari. Switcha sul canale, banna il tuo hater, tagga il tuo influencer.

Ecco qui. Paura? Nient’affatto.
Vi riveliamo un segreto: queste cose, le avreste fatte comunque.
​E, quando torneremo a guardarci negli occhi e a stringerci le mani, gli strumenti digitali saranno un ulteriore mezzo per rendere ancora più efficaci i nostri rapporti, personali e lavorativi.

Pronti a switchare sul digitale? Noi siamo con voi.